Dieci considerazioni sulle ultramaratone
A cura di Marco Cecchella

1. Una ultramaratona è più lunga di una maratona.
2. I chilometri della ultramaratona dopo il quarantadueesimo sembrano molto più lunghi (crescono esponenzialmente)
3. Nella ultramaratona l'importante è arrivare, nella maratona l'importante è arrivare meglio della precedente maratona.
4. Nella ultramaratona non si pone il problema della pipì. Se la fai prima di partire sicuramente ti scapperà durante la gara. Nella maratona se la fai prima normalmente resisti sino alla fine senza fermarti.
5. Nella maratona i ristori vanno fatti al "volo", nella ultramaratone durante i ristori si parla, si discute del più e del meno, ci si può permettere quei pochi minuti di relax.
6. Nella ultramaratona capita di affiancarsi ad un francese e parlare correndo assieme per qualche decina di minuti consentendoti di "rispolverare" la lingua. Nella maratona sei tirato ed il tempo e la voglia di parlare dopo dieci chilometri ti passa.
7. Nella ultramaratona se il premio sono delle bottiglie di vino, non le ritiri perché comunque non saresti capace di portartele a casa.
8. Se l'ultramaratona viene svolta in giugno è facile che ti ustioni le spalle. Non vi sono normalmente maratone in giugno che ti possano ustionare le spalle.
9. Nella ultramaratona il pubblico ogni tot chilometri si ripete. La prima volta dici "Ma quella mi sembra di averla già vista". Dopo due chilometri la ritrovi, dopo ancora e così via sino al traguardo.
10. La gioia negli ultimi venti metri prima dell'arrivo dell'ultramaratona è immensa.

Non faccio jogging. Se devo morire, prima voglio essere malato.

Tutte le volte che mi viene voglia di correre, mi sdraio e aspetto che mi passi.

Correre fa bene. Fa bene alle gambe e ai piedi. Ed è anche utile al suolo. Lo fa sentire necessario.

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