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Le dita del piede

Diversamente da quanto avviene per le dita della mano, le dita dei piedi non possiedono una nomenclatura comune documentata. Fa eccezione il solo "alluce", omologo del pollice ed il più voluminoso tra le dita del piede, per il cui nome esiste un uso diffuso e documentato sia nella letteratura che nella lingua parlata e che trova origine nella parola latina hallux, hallucis.

In ambito scientifico e più prettamente anatomico, laddove si ha la necessità di una nomenclatura, si è soliti invece numerare le dita del piede, assegnando loro un nome legato alla posizione. Si ha così che in senso medio-laterale, ossia dal dito più vicino all'asse del corpo verso quello situato più lateralmente, le dita del piede sono dette "primo dito", "secondo dito", "terzo dito", "quarto dito" e "quinto dito".

In ambito medico è inoltre diffusa, sulla scia dell'uso anglosassone, la consuetudine di chiamare il terzo dito "dito medio del piede" ed il quinto dito "dito piccolo del piede".

Esiste anche una nomenclatura, non utilizzata in ambito accademico o clinico, né riconosciuta da alcun dizionario della lingua italiana, secondo la quale i nomi delle cinque dita sono "alluce", "illice" oppure "melluce", "trillice", "pondolo" oppure "pondulo", e "minolo" oppure "mellino".

Sulla base del rapporto di lunghezza che intercorre tra l'alluce ed il secondo dito, è invalso l'uso di distinguere tre tipi di piede: piede egizio (nel quale l'alluce supera in lunghezza il secondo dito), piede greco (nel quale il secondo dito supera in lunghezza l'alluce), e piede romano (nel quale alluce e secondo dito hanno pari lunghezza). È possibile che queste definizioni derivino dai canoni artistici delle tre culture del passato cui si riferiscono, soprattutto in relazione alle pitture o sculture che li testimoniano.



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