Lo zen e l'arte di correre... in bagno
La corsa è stata analizzata da tutte le prospettive possibili... tranne, forse, una. È un argomento un po' spinosetto e di non facile accostamento. Potrebbe chiamarsi "l'arte di cavarsela in corsa", ovvero come superare le lotte intestine, anzi intestinali. Su questo argomento ritengo di avere un'esperienza, forse non proprio invidiabile, ma sicuramente autorevole. E dall'alto di questa mia autorevolezza ho avuto modo di catalogare i podisti anche in funzione della familiarità o del timore con cui essi vivono il connubio tra la corsa e l'espletamento delle funzioni intestinali (come se "correre in bagno" non fosse già in sé un'espressione che abbraccia tutto il mondo podistico).
Ci sono coloro che prendono tutte le possibili precauzioni affinché questo non debba mai avverarsi. Al mattino si alzano ore e ore prima della partenza per essere certi di aver modo di stuzzicare il proprio intestino fino ad indurlo ad un intimo, rinfrancante incontro con un'eburnea tazza del cesso. Costoro per precauzione inghiottono anche un paio di pastiglie di Imodium poco prima della partenza e trovano comunque il modo di infilarsi negli abiti una ventina di fazzoletti di carta (ciascuno già tagliato in quattro identiche parti), l'equivalente podistico della capsula di cianuro degli agenti segreti. Provo tenerezza per loro. Perché ero anch'io così. E me ne dolgo anche. Perché so cosa vuol dire non riuscire più ad andare di corpo fino a metà settimana a causa dell'eccesso di precauzioni della domenica mattina.
Sul fronte opposto ci sono i sicuri di sé. Coloro che hanno la certezza che a loro non capiterà mai. Hanno lo scarico foderato di cemento e una muscolatoria pelvica volontaria più sviluppata dei bicipiti di Schwarzenegger. Mangiano briosce e cappuccino cinque minuti prima del via e corrono senza un pensiero (defecatorio) al mondo. In cuor mio li considero un po', come dire, stronzi. Ma prima o poi, anche se non ne riescono a prendere consapevolezza, ci cascheranno. È la legge dei grandi numeri. Si sa che chi semina grandine raccoglie tempesta. E quando questi stitici, nell'animo e nell'intestino, incappano nella giornata storta non hanno la fibra morale per sostenere la situazione: quando questa si presenta, perdono ogni parvenza di dignità e con espressione sgomenta e lo sguardo fisso nel vuoto, realizzando che non c'è un bagno a loro disposizione raggiungibile nei successivi due secondi, si fermano a farla dove sono, o addirittura continuano a correre come se l'irreparabile non stesse abbandonando strisciando il loro corpo attirato dalla gravità e spinto dai nervi autonomi lombari e sacrali. Provo un po' di schifo per loro. E un po' di sollievo al pensiero di non essere come loro.
Ci sono poi coloro che prendono ragionevoli precauzioni ma mantengono la serenza consapevolezza che se poi la cosa dovesse verificarsi non ne farebbero un dramma. Col tempo si alzano sempre più a ridosso dell'orario di partenza ed a volte scattano allo sparo con un misero fazzolettino in tasca e la cena ancora in agguato tra il crasso e il tenue. Ma hanno sviluppato un istinto animale per cogliere l'attimo in corsa. Il loro sguardo rilassato registra in automatico ogni possibile anfratto e la consistenza di tutte le frasche, foglie e fili d'erba che incontrano lungo il percorso; il sistema nervoso superiore monitora in tempo reale la presenza, intensità e frequenza delle eventuali contrazioni del pavimento pelvico e calcola continuamente l'autonomia residua prima della crisi defecatoria. Quando la crisi si presenta questo podista fa quello che deve fare con agile naturalezza. So di gente che ha fatto quel che doveva fare e si è riunita al gruppo senza che nessuno avesse notato la loro momentanea assenza, anzi, facendo in tempo a rispondere alla domanda che era stata loro posta solo qualche istante prima. Provo orgoglio per costoro. Perché ora sono anch'io così. Ora sono un uomo migliore. Corro sempre piano, ma su queste cose sono un fulmine!
Ringraziamenti - Si ringrazia Ruggero Cassanelli per aver autorizzato la riproduzione di questo articolo.