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Venicemarathon, Venezia

1999 - Non è stata la prima volta e non sarà certo l'ultima la presenza dell'acqua alta alla scorsa edizione della maratona veneziana del 24 ottobre. Ma se il fenomeno ha creato più di un problema agli organizzatori, peraltro già preparati a fronteggiare l'evento, pare non aver influenzato negativamente i risultati cronometrici dei maratoneti. Anzi. Partendo dalla classifica maschile scopriamo che Migidio Bourifa dal 2:15.35 del 1998 è passato a 2:11.37. Ottaviano Andriani dal 2:14.27 del 1997 è sceso a 2:11.42. Edoardo Romano ha fatto ancora meglio: dal 2:18.32 del 1998 è passato a 2:13.30. Matteo Palumbo dal 2:15.32 del 1998 a 2:13.48. Sergio Chiesa dal 2:19.06 del 1998 a 2:18.28. Marco D'Innocenti dal 2:20.15 del 1998 a 2:18.34 e Francesco Minerva dal 2:21.59 del 1998 al 2:19.32 di domenica 24 ottobre. Ed anche i due keniani Bitok e Saina pare abbiano ottenuto il personale. Ma le donne non sono state da meno, a cominciare dalla vincitrice Sonia Maccioni, che ha abbassato il 2:31.36 di tre anni prima a 2:28.54. Sara Ferrari ha portato il personale a 2:35.22, contro il 2:39.27 di un anno fa. Barbara Cimmarusti ha tolto più di otto minuti al 2:51.48 del 1995, scendendo a 2:43.20. Anche la decima, Argenide Favaro si è migliorata: 2:55.30, contro il precedente 2:56.20, sempre ottenuto nel 1999. Anche le straniere si sono adeguate: record per l'etiope Edato e per la keniana Subano. Il tutto alla faccia della nebbia, dei ponti e dell'acqua alta.

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