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Treviso Marathon, Treviso

2019 - "Treviso 2". Non solo il nome della seconda mucca che comprerà con il montepremi della vittoria, ma soprattutto secondo successo consecutivo alla "Treviso Marathon". Lui è Gilbert Chumba, il keniano, ex idraulico, che lo scorso anno aveva commosso ed emozionato il pubblico trevigiano. Domenica 31 marzo l'africano ha vinto davanti al pubblico di Prato Fiera, liberandosi, dopo il trentaquattresimo chilometro, del compagno di allenamento e di squadra nel team Purosangue, Moses Mengich. Per lui vittoria in 2:13:10. La gara maschile vede un avvio deciso da parte di Chumba e Mengich, seguiti, tra gli altri, dall'altro keniano del team austriaco Run2gether, Stephen Ndege e da Rachid Benhamdane (Dinamo Sport). Al decimo chilometro i due compagni di allenamento del team Purosangue accelerano e si liberano della compagnia, procedendo appaiati per molti chilometri. I due, seppur amici, sono in lotta per la vittoria. Al passaggio a metà gara fissato a Roncade il cronometro indica il tempo di 1:06:15, in linea con i programmi della vigilia. Al trentaquattresimo Chumba rompe gli indugi e se ne va, da solo, alla ricerca non solo della seconda vittoria in terra trevigiana ma anche del nuovo primato personale. Il suggestivo percorso tra le anse del Sile e soprattutto il grande caldo rallentano però il suo passo. Il nuovo personale sfugge, non la seconda vittoria a Treviso. Il podio viene completato da Mengich (2:15:44) e Ndege (2:17:56). "Sono contento della vittoria di oggi anche se volevo migliorarmi e oggi ho patito molto il caldo sul finale" – ha detto il vincitore trentaduenne – "Magari tornerò a Treviso per provare a vincere ancora e migliorarmi. Comprerò un'altra mucca e la chiamerò Treviso 2, per non confondermi tra la prima e la seconda. Io e Moses? Amici fino a prima del via, in gara avversari, ora torniamo ad allenarci insieme". Nella competizione femminile, partenza fulminea della favorita, la keniana Meto. La debuttante sulla distanza, si mette subito in testa e procede con un ritmo decisamente elevato (nessuno riesce a reggere, tranne Sustic che però parte in progressione, con il suo ritmo, lei specialista delle ultramaratone). I passaggi, prima alla mezza e poi al trentesimo chilometro, parlano di una progressione sotto le due ore e mezzo, grande tempo per un debutto sui quarantadue chilometri. Negli ultimi dieci chilometri Meto soffre però lo sterrato e il caldo, quasi crollando. Sfinita, taglia il traguardo in 2:36:22. Si migliora, dietro di lei, Sustic, seconda in 2:39:27, nuovo primato personale. Sul terzo gradino del podio, sale Ana Stefulj, croata del numerosissimo club Ak Slieme, in 2:52:44. "Sono molto soddisfatta di aver esordito con una vittoria" – ha detto la vincitrice – "Nella prima parte di gara mi sentivo molto bene e infatti ho corso veloce. Dal trentaduesimo chilometro in poi ho però patito tanto il caldo, le curve e lo sterrato con la ghiaia. Negli ultimi chilometri avevo davvero le gambe stanche. Come festeggerò? Comprerò dei regali per i miei due bambini" (fotografia di Foto Bolgan).


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