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Treviso Marathon, Treviso

2016 - Un tuffo sul traguardo per la vittoria della "Treviso Marathon 1.3" di domenica 6 marzo: l'edizione della maratona trevigiana, con partenza e arrivo, per la prima volta, a Conegliano (Treviso), si è risolta al fotofinish; centesimi di secondo apparsi per i due africani e per il folto pubblico, immensi. Sono le 9:45 quando da corso Mazzini scatta la gara. Il tempo è ancora incerto e nessuno sa cosa aspettarsi dalla giornata. Ma la pioggia battente della sera prima non c'è. Poco a poco da dietro le nuvole spunta il sole. Già dopo alcuni chilometri si forma un terzetto, composto dagli eritrei Gebrekidan e Goitom e dal marocchino Hajjy. Nei successivi chilometri i tre si danno ripetutamente il cambio per dettare il ritmo giusto. A vigilare sull'andamento della gara, il responsabile dei top runner, Migidio Bourifa. L'attacco decisivo arriva poco dopo il transito a metà gara, quando Gebrekidan stacca il connazionale Goitom. Al ventiquattresimo chilometro il primo conduce con un vantaggio di un minuto e mezzo sul secondo, mentre Hajjy insegue un po' più lontano. Tenta di resistere l'italiano Gualdi, che però al trentesimo chilometro ha già un ritardo di due minuti sulla testa della corsa. La gara sembra decisa, invece metro dopo metro Goitom riconquista terreno. All'entrata nel centro storico di Conegliano, i due africani sono ormai appaiati ed attraversano il traguardo di corso Vittorio Emanuele II insieme. Goitom si tuffa, in un disperato tentativo per la vittoria, ma il fotofinish decreta che il vincitore è, con il tempo di 2:17:32, Semereab Yohannes Gebrekidan. Sul terzo gradino del podio sale Mohamed Hajjy con 2:17:46. "Prima di partire avevo paura per il freddo e per il rischio pioggia, ma poi è andata bene" - commenta a caldo Gebrekidan - "sul traguardo ho buttato il corpo davanti e ho vinto. È stata una bella maratona, con un caloroso pubblico che ci ha incitato lungo tutto il percorso". Medaglia di legno per il primo italiano, Gualdi, quarto in 2:20:39. "Ho cercato di impostare il ritmo per chiudere in 2:20" - afferma il già campione italiano di maratona - "ci sono riuscito, anche se nella seconda parte ho perso un po' di tempo. Speravo piuttosto che uno dei tre che sono partiti subito rallentasse o saltasse, per salire sul podio". Nella gara femminile, appena dopo lo sparo di partenza, Vrajic e Staicu si mettono a condurre. Al sesto chilometro il resto del gruppo è già staccato di un minuto. Al ventesimo la croata e l'ungherese sono abbondantemente in testa. Al trentesimo chilometro è però Vrajic a mettere una seria ipoteca sulla vittoria: la Staicu è infatti staccata di oltre un minuto. Per la croata la corsa è ormai una cavalcata solitaria. Gli ultimi metri sono tutti per lei, che taglia il traguardo dopo 2:40:41. Per Staicu il crono di 2:43:06, tempo che consente anche a lei la qualificazione per le Olimpiadi di Rio di agosto. Il terzo gradino del podio è per Jasmina Ilijas (2:51:25). Quarta l'italiana Anna Zilio con 2:58:14. "Sono andata avanti con il mio ritmo" - spiega Vrajic - "con la maratona non si scherza, solo negli ultimi tre chilometri mi sono guardata indietro. Sono molto contenta: ho vinto la prima maratona a quaranta anni ed ho fatto il personale, confermando il tempo limite per andare a Rio". Nelle gare delle carrozzine olimpiche, trionfo dell'irlandese Patrick Monahan in 1:43:35. Soddisfattissimo il presidente del comitato organizzatore, Lodovico Giustiniani, presente con i consiglieri Pio Bonato, Federico Capraro, Roberto Girotto, Francesco Piccin e Aldo Zanetti fin dalla prima mattina. "Una bellissima giornata, favorita anche dal tempo. Sia in termini di numeri che di risultati mi sembra davvero un buon successo" - dice Giustiniani - "ed il percorso da Conegliano a Conegliano ha riscosso molto apprezzamento" (fotografia di Foto Bolgan).

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