Maratona alla Filippide | Maratonaggini

Maratona alla Filippide, Chiaramonte Gulfi (Ragusa)

IL REGOLAMENTO DELLA MARATONA ALLA FILIPPIDE - Una "Maratona alla Filippide" si corre nel pieno rispetto dello spirito olimpico più puro ed ogni podista corre alla stregua di Fidippide quando 2500 anni fa coprì la distanza da Maratona ad Atene per annunciare la vittoria sui Persiani, ovvero senza cronometro da polso, cardiofrequenzimetri o altra strumentazione, e seguendo un percorso privo di segnaletica chilometrica, ma provvisto solamente di linee di partenza ed arrivo e di frecce direzionali per i giusti incroci. Gli unici rilevamenti temporali ammessi sono l'alba, il sole e il tramonto, e quelli spaziali la pianura, la montagna e il mare.

Una "Maratona alla Filippide" si snoda su un percorso in linea che presenti planimetricamente la distanza di 42195 metri tra la partenza e l'arrivo, e può essere corsa in qualsiasi condizione di terreno (asfalto, basole, sabbia, terra, erba, ecc.), ed in qualsiasi condizione di dislivello (tutta salita, tutta discesa, tutta pianura, tracciato ondulato, ecc.).

Chi partecipa ad una "Maratona alla Filippide" deve rigorosamente correre senza orologi, cronometri, cardiofrequenzimetri, GPS, cellulari, contapassi e qualsiasi altro strumento di rilevamento spazio-temporale, comprese radio, cuffie stereo ed affini. Anche gli eventuali ciclisti al seguito dei podisti devono rispettare questa regola.

In una "Maratona alla Filippide" non vi devono essere cartelloni chilometrici nel percorso, ma solamente le segnalazioni per i giusti incroci, e le linee di partenza ed arrivo. A discrezione del comitato organizzatore, all'atto del ritiro deì pettorale si può fornire ai podisti un "road-book" indicativo con i principali punti del percorso da raggiungere, senza però indicarne tempi di percorrenza e l'eventuale distanza.

In una "Maratona alla Filippide" i ristori non possono essere sistemati ogni cinque chilometri, per non fornire riferimenti spazio-temporali, ma devono essere a distanze differenti ed in numero totale a discrezione del comitato organizzatore. I concorrenti dovrebbero essere autosufficienti. Ad ogni modo sono ammessi nei ristori: acqua, frutta, ortaggi, pane, miele, formaggi, latte e anche sale da cucina. Non ammessi: biscotti, barrette confezionate, brik di soluzioni saline, tavolette, maltodestrine, bustine di fruttosio o borracce personalizzate. Tutte queste cose però sono ammesse nel ristoro finale dopo l'arrivo.

Chi partecipa ad una "Maratona alla Filippide" lo fa a titolo personale, e non per l'eventuale squadra. Non sono ammesse staffette. Il regolamento di una "Maratona alla Filippide" è valido anche per gli atleti disabili ed i loro accompagnatori.

In una "Maratona alla Filippide" non esistono categorie d'età. Tutti corrono al medesimo modo la loro personale sfida contro se stessi. In una "Maratona alla Filippide" si da come premio simbolico una coppa al primo "Fidippide" e alla prima "Fidippide" più la corona di ulivo in testa, la medaglia ed il diploma; dal secondo all'ultimo/a tutti avranno la stessa medaglia e lo stesso diploma che riporta nome, cognome, data dell'evento e la dicitura "Maratoneta alla Fidippide". Nessun rimborso-spese, montepremi, ingaggi, o premi distintivi per categorie o per squadre.

In una "Maratona alla Filippide" la quota d'iscrizione deve essere gratuita e comprensibile del solo pettorale con stampato il numero e nessuno sponsor commerciale. Eventuali offerte per gestire servizi essenziali, come pure la presenza di eventuali pacchi-gara, possono essere a discrezione del comitato organizzatore, ma non costituiscono affatto ed in nessun caso regola fissa di una "Maratona alla Filippide".

In una "Maratona alla Filippide" il numero chiuso delle iscrizioni deve essere a discrezione del comitato organizzatore, in base alle reali capacità, e comunque una "Maratona alla Filippide" è valida anche con un solo atleta partecipante.

Una "Maratona alla Filippide" deve contemplare la copertura cronometrica con gli addetti di inizio e di fine maratona a gestire il tempo, specie per i maratoneti più lenti, cui dovrà esser dato comunque un tempo massimo a discrezione del comitato organizzatore (non inferiore comunque alle cinque ore). La condizione di "momentaneo isolamento spazio-temporale" finirà per i maratoneti più lenti allo scadere del tempo massimo: da quel momento gli addetti di fine maratona comunicheranno agli ultimi podisti la distanza ancora da percorrere per raggiungere la località d'arrivo, e la possibilità di avere ancora un'ora per giungere entro il tempo massimo. Ad ogni modo qualora il maratoneta non si ritirasse e impiegasse più del tempo massimo per terminare la gara, in piena sintonia con lo spirito olimpico, verrebbe comunque lo stesso gratificato del diploma e della medaglia.

Qualora il numero di partecipanti di una "Maratona alla Fidippide" fosse basso (20-30 concorrenti), a discrezione del comitato organizzatore si può far svolgere la gara nella sua versione più originale, ovvero con la formula a metà tra una cronociclistica ed una gara di orieentering: ogni podista parte individualmente a distanza di qualche minuto e fornito di un piccolo “road-book” con la principali località da attraversare. Vince chi fa registrare il minor tempo di percorrenza.

Torna alla pagina principale della Maratona alla Filippide

Pubblicità

Maratona alla Filippide, Chiaramonte Gulfi (Ragusa)