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Maratona di Roma, Roma

2018 - Una splendida giornata di sole ha baciato la ventiquattresima edizione della "Acea Maratona di Roma". Sono stati 11730 i concorrenti che domenica 8 aprile hanno tagliato il traguardo di via dei Fori Imperiali, dato che conferma ancora una volta la maratona capitolina quale evento agonistico più partecipato d'Italia. Gli uomini sono stati 9122, le donne 2608. Gli italiani sono stati 6461, gli stranieri 5269. A questi dati vanno aggiunti anche i 13 atleti in handbike e wheelchair al traguardo. La gara maschile era partita a un ritmo indiavolato: 14:56 i primi cinque chilometri, 29:58 al decimo, 44:58 al quindicesimo, con una proiezione finale di 2:06. A metà gara il gruppo dei primi è passato in 1:03:18, nettamente sotto il ritmo del record della corsa di 2:07:17 del 2009. Dopo il venticinquesimo chilometro (1:15:12), però, quando le lepri si sono fermate, la gara ha avuto un momento tattico, fino a quando al trentesimo chilometro (1:30:35) il keniano Cosmas Jairus Kipchoge Birech ha preso in mano la situazione, mettendosi davanti a tutti. Solo due atleti sono stati in grado di seguirlo inizialmente: l'etiope Dejene Debela Gonfa e il connazionale Ibrahim Abdo Abdi, che però da qualche anno corre per il Bahrein. Gonfa ha rallentato un paio di chilometri dopo e la sfida è stata a due fino a piazza di Spagna, quando il keniano, che più volte si era sbracciato per chiedere un cambio all'avversario, ha lanciato l'attacco e si è involato verso la vittoria. Il suo tempo di 2:08:03, oltre a essere il primato personale (aveva 2:08:45), è uno dei migliori mai corsi a Roma. Birech, che è il fratello maggiore del forte siepista, vive a Iten, uno dei cuori dei campioni keniani, dove si allena nel gruppo del manager italiano Gianni Demadonna, guidato dall'allenatore Joseph Cheromei. Sposato, è padre di tre bambini, di cui l'ultimo è nato solo un paio di mesi fa. Abdi, alla sua seconda maratona, si è migliorato di oltre tre minuti e ha chiuso la gara in 2:08:32. Record personale anche per il keniano Paul Kios Kangogo, che ha tagliato il traguardo in 2:09:20, mentre Gonfa è scivolato al settimo posto. Il primo atleta italiano all'arrivo è stato Ahmed Nasef, quarantatreenne di origine marocchina e bicampione italiano in carica, che gareggia per l'Atletica Desio: dopo una prima metà gara in 1:09:30, ha concluso in 2:21:07, conquistando il tredicesimo posto. Giorgio Calcaterra ha compiuto a Roma l'ennesima impresa della sua carriera: partito per ultimo al traguardo, dopo la terza onda, il campione romano ha poi recuperato quasi tutti gli atleti davanti a lui, arrivando al traguardo in 2:42.27. Angelo Squadrone, il più anziano in corsa con i suoi 89 anni compiuti, ha corso in 7:13:25. Nella gara femminile la keniana Sharon Jemutai Cherop, atleta con un palmares prestigioso, è partita all'attacco fin dal primo metro, tanto che dopo cinque chilometri aveva già mezzo minuto di vantaggio sull'etiope Rahma Chota Tusa e le altre. Le etiopi però hanno pian piano rimontato e dopo il passaggio al quindicesimo in 50:52, al diciassettesimo è avvenuto il ricongiungimento, con un terzetto in testa formato da Cherop, Tusa e la giovane debuttante Dalila Abdulkadir Gosa. Tusa non si è accontentata ed è subito partita all'attacco, tanto che a metà gara era da sola (1:11:19), con Cherop ad una decina di secondi. Il resto della gara è stata una cavalcata per l'etiope, il cui unico obiettivo è diventato quello cronometrico: alla fine ha chiuso in 2:23:46, migliorando di quasi un minuto e mezzo il suo primato (2:25:12) e segnando il miglior tempo della storia della "Maratona di Roma" dopo il record di 2:22:53 di Galina Bogomolova del 2008. Eguagliato lo storico record di tre vittorie consecutive della connazionale Firehiwot Dado, prima nel 2009, 2010 e 2011. Alle sue spalle, a tre minuti esatti (2:26:46), è arrivata Gosa, mentre il terzo posto l'ha conquistato in rimonta la keniana Alice Jepkemboi Kibor (2:28:19). Sia Gosa che Tusa fanno parte del grande gruppo di campioni guidati dall'allenatore etiope Haji Adilo ad Addis Abeba. Cherop è arrivata stremata al quarto posto in 2:29:26. La prima italiana al traguardo è stata la quarantaseienne romana Paola Salvatori che ha concluso tredicesima in 2:50:18.


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