Speciale: le maratone del terzo millennio
Tranquilli, la prima maratona del terzo millennio non si è ancora disputata e non succederà prima del 31 dicembre dell'anno 2000. A dispetto di quanto è stato finora strombazzato da stampa e televisione - dallo stesso sindaco di Roma, Francesco Rutelli (che nell'annunciare nel 1998 la maratona del capodanno 2000 ebbe a dire "Cominceremo il millennio a passo di corsa") come da altri noti personaggi (Susanna Tamaro, Piero Angela o Maurizio Costanzo tanto per citare i più famosi, nonché l'estensore del calendario di Frate Indovino) - il 2000 non è il primo anno del nuovo millennio, ma semplicemente l'ultimo di questo secolo (e quindi l'ultimo di questo millennio).
Nel grossolano errore storico - dovuto all'indubbio fascino ed alla suggestione di una cifra in più nella posizione delle migliaia - sono caduti in tanti, ma per dissipare ogni dubbio basterà ricordare che non esiste un anno 0 di partenza (gli storici chiamano "anno 1 aC" l'anno precedente l'anno 1 dC) e quindi duemila anni si compiono al termine dell'anno 2000.
Proprio come se il traguardo di una ipotetica maratona che partisse dal chilometro 1 si trovasse al km 43,195 ovvero al completamento effettivo di 42,195 chilometri.
C'è ancora qualcosa che non torna?
Ecco allora un'ulteriore e semplice deduzione logica (e matematica): se il mese di giugno è di 30 giorni, non termina il 29, ma alle ore 24 del 30 giugno; la stessa regola vale per il decennio (se un decennio è di 10 anni, dall'1 al 10, termina alle ore 24 del 31 dicembre dell'anno 10), per il secolo (se un secolo è di 100 anni, dall'1 al 100, termina alle ore 24 del 31 dicembre dell'anno 100) e - a rigor di logica - per il millennio (se un millennio è di 1000 anni, dall'1 al 1000, termina alle ore 24 del 31 dicembre dell'anno 1000). Sarebbe quindi un'inutile ripetizione aggiungere che il secondo millennio, di 2000 anni, dall'1 al 2000, non può che terminare alle ore 24 del 31 dicembre dell'anno 2000.
Ma c'è poco da fare. La febbre del cosiddetto "nuovo millennio" ha universalmente contagiato tutti e dall'Oceania all'America, dall'Asia all'Europa, all'Africa - all'azzerarsi degli speciali orologi per il conto alla rovescia attivati in qualche caso addirittura anni prima nelle principali città del mondo che indicavano quanto tempo mancasse alla mezzanotte del 31 dicembre 1999 - si sono celebrati irripetibili veglioni di capodanno, straordinarie feste per lo storico avvenimento.
Anche il mondo del podismo, ed in particolare quello delle maratone non è uscito indenne da questa "isteria" popolare: le quarantadue chilometri "del nuovo millennio" sono state infatti parecchie ad ogni latitudine del globo.
Nella capitale italiana, come avevamo ricordato all'inizio, cogliendo l'occasione di un'altra importante ricorrenza, questa volta religiosa, il primo gennaio si è corsa la "Maratona del Giubileo", versione tirata a lucido della "Maratona della città di Roma" anticipata di tre mesi rispetto all'usuale collocazione primaverile, quella del mese di marzo.
Concorrenti da tutto il mondo hanno gareggiato lo stesso giorno alla arcinota "Millennium marathon" di Hamilton in Nuova Zelanda, ventilata come primo appuntamento sportivo del 2000 per la fortunata posizione geografica del punto di partenza.
I neozelandesi non avevano però fatto i conti con gli scandinavi che, a sorpresa, alle dieci di sera del 31 dicembre hanno fatto partire ad Helsinki la "Millennium-marathon". Dal centro cittadino - Merihaka - i partecipanti hanno attraversato nove volte il ponte Hakaniemi, toccando lungo il percorso (che era completamente pianeggiante) la cattedrale di Uspenski e l'isola Tervasaari. La maratona finlandese si è conclusa poco dopo la mezzanotte vanificando di fatto gli sforzi oceanici (si scusi il gioco di parole) degli organizzatori di Hamilton di essere i primi a far correre nel 2000. Perché alle 00,01 del primo gennaio ad Helsinki, appunto, c'era già chi stava correndo.
A Parigi hanno voluto fare le cose in grande e la "Marathon des Millénaires" si è svolta sia il 31 dicembre 1999 che il 1 gennaio 2000. La prima di queste due maratone "gemelle" era limitata ad arte a non più di 1999 concorrenti, la seconda ovviamente a duemila iscritti. Una vera festa privata.
Ancora più esclusiva invece la festa per i duecento (e non più di duecento) iscritti alla "Stüde marathonlauf", gara organizzata appositamente per il capodanno del 2000 nella omonima cittadina della Germania, che ha preso il via alle ore 21 del 31 dicembre. Quasi duecentomila lire il costo dell'iscrizione giustificate dal fatto che la manifestazione non si è esaurita dopo quarantadue chilometri ma si è trasformata in un veglione durato fino a mezzogiorno del giorno dopo. Ovviamente con spumante per tutti, ricchi premi e cotillons.
Sempre il 31 dicembre a Panama, è stata la volta della "Millennium marathon" locale. Diecimila i concorrenti ammessi a questa competitiva celebrativa che ha preso il via alle undici di notte dall'Americas Bridge per concludersi a Panama City.
A San Diego in California, alle 7 del primo mattino dell'anno nuovo ha preso il via la "San Diego marathon" edizione 2000 - la "prima del nuovo secolo" (e non millennio) come gli organizzatori statunitensi hanno tenuto a sottolineare - anch'essa anticipata rispetto alla consueta data di metà gennaio per sfruttare questa storica scadenza. Diecimila, a numero chiuso, i concorrenti. Abbinata alla maratona anche una ventuno chilometri, denominata "The last half" (l'ultima mezza), anch'essa per soli diecimila fortunati iscritti rigorosamente non superstiziosi.
Sempre il 1 gennaio 2000 ad Ottawa nell'Ontario, si è corsa un'altra maratona per iniziare di corsa l'anno nuovo. A scanso di equivoci però gli organizzatori canadesi hanno chiamato la loro gara "Sri Chinmoy New Year dedication marathon" citando nel titolo il solo capodanno, poco importa di quale millennio.
In ritardo di un giorno nella mania collettiva - "Niente furia, siamo inglesi!" (ma presumibilmente perché il giorno cadeva di domenica) - il 2 gennaio a Leyland si è corsa la "Leyland 2000 British Millennium marathon", su un tracciato alquanto pittoresco nelle campagne della contea del Lancashire.
La ormai classica "Tiberias marathon" israeliana, solitamente una delle primissime gare del nuovo anno, per festeggiare il cambio di data ha offerto quest'anno invece un pacchetto decisamente turistico che prevedeva interessanti iniziative "podistiche" collaterali: il 31 dicembre una passeggiata sulle mura della città vecchia di Gerusalemme per assistere alla prima alba del 2000, e quindi tutti i giorni successivi - in attesa della gara vera e propria, la ventitreesima edizione, che si è svolta il 6 gennaio - escursioni a piedi guidate sulle sponde del mare di Galilea, al kibbutz Ein Gev ed alle sorgenti di acqua calda di Tiberiade.
I più furbi di tutti - e questo chiude la carrellata degli appuntamenti celebrativi - sono stati però gli organizzatori americani della "First chanche marathon" (maratona della prima possibilità) del 31 dicembre 1999 che hanno subito messo in programma per domenica 31 dicembre 2000, e sempre a Daytona Beach, in Florida, la seconda edizione chiamata però stavolta "Last chanche marathon" (maratona dell'ultima possibilità), e che così facendo hanno salvato la proverbiale capra e gli immancabili cavoli dando ad ognuno l'opportunità di festeggiare il millennio che ciascuno vuole essere quello giusto.
Se la prima maratona del terzo millennio non si è ancora disputata insomma, come dicevamo in apertura, è altresì vero che si è sempre in tempo per correre la "Scottish Millennium marathon" che si terrà in Scozia il prossimo 18 giugno (tel. 0044.147.589.2160) o la "Millenium marathon" nelle isole Fiji del 19 giugno (tel. 00679.750.588).
BUON 2000 A (QUASI) TUTTI! A prescindere dal fatto che il passaggio tra il 1999 ed il 2000 non ha significato - cosa ormai risaputa - il trapasso tra il secondo ed il terzo millennio, non va dimenticato che questa data che tutti considerano "storica", lo è esclusivamente per il mondo occidentale. Si tratta infatti di una convenzione adottata dal solo mondo cristiano: fu Dionigi il Piccolo nel 527 che propose di far cominciare il computo degli anni dalla nascita di Cristo (tra l'altro sembra che il suo calcolo sia sbagliato di qualche anno, per cui il "vero" 2000 dopo Cristo è stato effettivamente il 1997). A conferma di quanto detto, quasi la metà della popolazione del Terra osserva una datazione differente da quella a cui siamo abituati: il 2000, per esempio, per i musulmani è l'anno 1421, per i giapponesi il 2660, per i cinesi il 4698, per gli ebrei il 5761, nel calendario Nabonassar é l'anno 2749, in quello greco (Seleucide) il 2312, in quello indiano (Saka) il 1922, in quello bizantino il 7509. Se invece si considerano i sistemi nazionali sui quali ci si basava prima dell'adozione del computo attuale, troviamo che nel calendario romano di Numa è l'anno 2753, mentre in quello di Giulio Cesare (Giuliano) è il 2046. A Pisa poi hanno festeggiato l'avvento del 2000 con largo anticipo: il 25 marzo 1999, a mezzogiorno, secondo il calendario pisano (la tradizione locale vuole l'avvento dell'anno nuovo al momento in cui un raggio di sole entra da una particolare finestra del Duomo). Per la gioia di chi comunque ancora considererà il prossimo 31 dicembre 2000 come data "cruciale", è curioso notare che, oltre ad essere l'ultimo (vero) giorno del millennio, sarà pure l'ultimo giorno del secolo, l'ultimo giorno dell'anno, l'ultimo giorno del mese e - cadendo di domenica - anche l'ultimo giorno della settimana. |